“Sai quando ti ho detto che questa sarebbe stata una storia d’amore? … Forse lo è ancora, solo diversa da come me l’aspettavo. … Tipo che forse Narciso ha passato la vita a odiarsi prima di vedere la sua bellezza, il suo valore.”
«Che razza di libro!» appartiene quel genere di romanzo che acquisti non sapendo di preciso cosa ti aspetterà. Di certo, sai solo che ha vinto il National Book Prize nel 2021 fatto questo che di solito corrisponde a capolavoro certo, e che affronta tematiche molto importanti, collegate al movimento Black Lives Matter, fatto questo che di solito corrisponde pesantezza assoluta, fermo restando che chi scrive abbraccia in tutto e per tutto i principi fondatori di tale corrente.
Il primo capitolo ci presenta Nerofumo, un Ragazzino dalla pelle nerissima – “È più scura del buio del sonno” – al quale i genitori gli hanno insegnato a diventare invisibile per proteggersi dalla brutalità del mondo. La succitata e tanto temuta pesantezza sembra farsi strada tra le pagine del libro che, invece (sorpresa!) scorrono leggere grazie ad un’ambientazione teneramente familiare e ad una scrittura pressoché perfetta, leggera appunto, nonostante le tematiche affrontate.
Il secondo capitolo ci introduce il personaggio principale, il cui nome è _____ (si, si avete capito bene! Si chiama _____), scrittore di successo alle prese con la fama, il tour promozionale del libro appena pubblicato, un quantitativo esagerato di alcol e sesso e la sua malattia che gli impedisce di distinguere la realtà dal sogno. Credo di aver letto raramente delle pagine così divertenti (paragonabili a la descrizione del peto ne «La lunga notte del dottor Galvan» di Pennac).
Proprio alla fine di questo capitolo, lì dove sogno e realtà si incontrano, _____ conosce il Ragazzino e il romanzo prende energicamente abbrivio sviluppandosi attorno a questa alternanza di storie che man mano si fondono sempre più svelando i segreti di ciascun personaggio, in un equilibrio di linguaggio ed emozioni fenomenali.
Devo ammettere che Jason Mott ha scritto davvero un libro meraviglioso. Personalmente, ho trovato incredibile come, nonostante in esso siano trattate tematiche specifiche, alla fine si riesca ad entrare in empatia con _____, nonostante il suo nichilismo, lo renda spesso un personaggio abietto, quasi fosse uscito dalla penna di John Niven.
Vi innamorerete di questo personaggio.
Forse perché, come lui stesso afferma
“… questa è soprattutto una storia d’amore. Non ve lo scordate mai.”
e l’amore, sopratutto quello per sé stessi, è universale.
Che razza di libro! – Jason Mott – NNE – pag. 310